il progetto

Assomigliami Adesso

Progetto co-finanziato nell’Ambito del Piano Azione e Coesione – Avviso “Giovani per il Sociale ed. 2018” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale (già Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale).

Nel Meridione le giovani mamme (dai 14 ai 19 anni) raggiungono il 26% della popolazione femminile in età fertile (ma sarebbero circa il doppio se si considerassero le interruzioni volontarie di gravidanza). Un fenomeno che secondo la Società Italiana Ginecologia ed Ostetricia è destinato a crescere nel nostro paese. Secondo i dati Istat “Età dei genitori” la Sicilia detiene il triste primato con la città di Palermo. Se nella gran parte dei Paesi la maternità precoce viene considerata un incidente di percorso, a Palermo, invece, è un processo sociale e naturale che affonda le proprie radici nel tessuto socio-culturale in cui le giovanissime madri consumano la propria adolescenza. Tuttavia non si tratta mai di una scelta consapevole, ma l’epilogo di una vita vissuta con un’unica prospettiva: fare figli per diventare grandi. Secondo il rapporto di “Save the children” il 90% delle mamme adolescenti sono a loro volta figlie di ragazze madri con un basso livello di scolarità. Il numero di mamme teenager che abbandona la scuola è del 50% e questo va ad influenzare in maniera negativa il loro futuro e le loro possibilità sociali. Spesso restano disoccupate e si ritrovano nella condizione di una seconda gravidanza nel giro di poco tempo. Il rischio di incorrere in una depressione post partum passa dal 10% del gruppo totale al 44% delle madri adolescenti. Il 68% dei padri abbandona, dopo pochi mesi, il nucleo familiare.

Obiettivo del progetto Assomigliami adesso è quello di contrastare il fenomeno delle “mamme bambine” attraverso interventi di prevenzione della maternità precoce.

Destinatari diretti dell’intervento sono 20 mamme bambine dai 14 ai 19 anni ospiti nelle strutture di accoglienza di Palermo e 160 ragazze delle scuole secondarie di I e di II grado ubicate nei quartieri popolari della città (Zen, Vucciria, Brancaccio, Ballarò, ecc.). In virtù del know how della nostra Associazione e delle numerose collaborazioni con Scuole (IPSSAR “P. Borsellino”, Scuola Secondaria I grado G.A. Borgese XXVII Maggio, ecc.) e Centri di accoglienza (Casa Penelope) della città. La selezione, eseguita da un team di psicologi attraverso la somministrazione di questionari e la conduzione di colloqui, annovera tra i criteri di selezione: maturità psicosociale; condizione socioeconomica e culturale; problemi di compattezza/integrità della famiglia d’origine; esposizione a rischi di maltrattamento, violenza e abusi; grado di coscienza etica; rischio abbandono scolastico; carenza affettiva; autostima; fiducia nel futuro; competenza genitoriale e sintomi depressivi (solo per le mamme bambine). La distribuzione del documentario e del manuale (in tutte le scuole secondarie di I e di II grado della Sicilia), le presentazioni ufficiali del film a Palermo e a Roma e la partecipazione ai festival del cinema, guarda al raggiungimento di circa 900.000 beneficiari diretti. Tali stime tengono conto dell’esperienza maturata dalla nostra Associazione grazie alla distribuzione del documentario “Immagine dal vero”.

Il progetto consente di dare una risposta concreata all’aumento del fenomeno delle mamme bambine a Palermo e in Sicilia, attraverso interventi di prevenzione della maternità precoce e di sensibilizzazione del ruolo materno. Il coinvolgimento diretto di scuole e organizzazioni che operano con il target diffuso di adolescenti a rischio e con le mamme bambine in difficoltà, permette il pieno raggiungimento degli obiettivi generali e specifici. Le mamme bambine, direttamente ed indirettamente coinvolte sviluppano competenze chiave per la realizzazione e lo sviluppo personale. Promuovendo in loro l’autostima e il senso di autoefficacia acquisiscono inoltre piena consapevolezza del proprio ruolo materno influenzando gli atteggiamenti, le percezioni e i comportamenti dei pari nel contesto socio-culturale di origine. Gli studenti direttamente ed indirettamente coinvolti, grazie all’intervento formativo e alla visione del film, imparano a riconoscere e ad attribuire il valore dell’affettività e della sessualità, acquisiscono competenze alla base delle major life decision e concepiscono l’idea di un modello di vita alternativo finalizzato all’affermazione di un sé complesso e multidimensionale. Nel lungo termine prevediamo una netta diminuzione della maternità precoce, dei casi di depressione clinicamente significativa nelle madri bambine e dei casi di abbandono scolastico. L’occupazione lavorativa di giovani, donne e giovani in condizioni di disagio (max 35 anni) nelle attività progettuali favorisce la loro crescita personale, la loro occupabilità, integrazione e inclusione sociale.

La realizzazione delle attività progettuali, il coinvolgimento dei destinatari diretti ( 20 mamme bambine, 160 studentesse e 900.000 spettatori) e l’occupazione di 28 giovani (di cui 15 donne e 6 giovani in condizioni di disagio) consentono, come da obiettivo generale, di attivare interventi di sostegno alla formazione educativa e didattica dei giovani al fine di prevenire il fenomeno della maternità precoce e interventi di supporto per aumentare il senso di responsabilità delle mamme bambine verso i loro figli nell’ottica del rafforzamento dei legami generazionali, dell’inclusione sociale e delle capacità di apprendimento. La produzione del film documentario, coadiuvato dal “manuale operativo”, costituisce uno strumento di formazione socioculturale, di empowerment e di prevenzione, che offre agli adolescenti a rischio l’idea di un modello di vita alternativo e possibile di facile applicazione, finalizzato all’affermazione di un sé complesso e multidimensionale, complementare e coerente con gli interessi e i valori della società.

Numerosissime sono le attività in seno al progetto. Ai laboratori rivolti alle giovanissime “mamme bambine” troviamo infatti affiancati i laboratori di prevenzione dedicati alle studentesse e svolti nelle scuole palermitane. La realizzazione di un docu-film sulla realtà delle mamme bambine, affiancata ad un “Manuale operativo per gli interventi formativi”, costituisce la seconda fase, di vastissima eco, del progetto.

Di seguito una descrizione degli interventi afferenti al progetto Assomigliami adesso:

Titolo: Laboratorio imparare ad imparare (50 ore) – Il laboratorio è rivolto a 20 mamme bambine (14/19) ospiti nelle strutture di accoglienza di Palermo. Imparare a imparare designa la capacità di organizzare il proprio apprendimento mediante una gestione efficace del tempo, delle informazioni e delle abilità, individuali e di gruppo. Tale competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l’identificazione delle opportunità e la capacità di coping. Argomenti del laboratorio: 1) analisi del compito. 2) auto-motivazione; 3) autocontrollo; 4) auto-osservazione; 5) auto-giudizio; 6) auto-reazione. Obiettivi del laboratorio: 1) infondere fiducia e motivazione; 2) facilitare la mobilizzazione delle risorse personali in un contesto lavorativo; 3) creare modelli positivi al fine di influenzare gli atteggiamenti, le percezioni e i comportamenti dei pari nel contesto socio-culturale di origine.

Documentario e manuale operativo:

Pre-produzione del documentario (50 ore), articolata nelle seguenti attività: formazione dei protagonisti (10 mamme bambine 14/19 anni) e selezione delle figure da intervistare (genitori, ginecologi, pediatri, educatori, ecc.) esperti che hanno una visione diretta e profonda del tema, in quanto ricoprono una posizione privilegiata di osservazione; stesura di un “trattamento”, racconto particolareggiato del film con l’aggiunta di qualche elemento di dialogo; selezione location per le riprese; stesura del piano di lavorazione del documentario: rappresentazione grafica, su ascisse e ordinate del calendario e delle professionalità coinvolte; creazione di un team di supporto per accompagnare l’esperienza dei protagonisti con momenti strutturati di sostegno psicologico.

Produzione del documentario (180 ore): realizzazione delle interviste (mamme bambine ed esperti) attraverso una modalità di ripresa partecipativa ed etnografica calata nel contesto di vita dei protagonisti. La successiva diffusione del documentario nelle scuole consente agli studenti di approfondire le conoscenze di quei processi sociali, culturali e personali che inducono le giovani ragazze alla maternità precoce (prospettando l’idea di uno spazio culturale possibile) e consente alle mamme bambine ospiti nei centri di acquisire piena consapevolezza del proprio ruolo materno anche attraverso l’attivazione dei processi di resilienza. Il documentario (coadiuvato dal Manuale tecnico) è inoltre uno strumento di supporto che consente agli insegnanti e agli operatori, a contatto con le adolescenti, di acquisire maggiore consapevolezza sul fenomeno, per attivare interventi di prevenzione, protezione e tutela.
Titolo: Post- produzione del documentario (150 ore): tale fase prevede lo studio e la valutazione del girato ai fini estetici e narrativi del film. L’attività di montaggio, congiuntamente eseguita dagli psicologi, dal regista e dal montatore, consiste nell’unire e/o tagliare le inquadrature, combinando gli elementi sonori e visivi e lavorando sul loro rapporto spazio/tempo. Ogni scena è bilanciata, montata e tagliata per saper descrivere un’emozione precisa e dare vita ad un film documentario, della durata di circa 70 minuti, esportato in blu-ray, file web FULL HD e DCP. La trascrizione totale dei dialoghi in lingua inglese e francese consente la visione alle giovani ragazze straniere residenti in Sicilia.
Titolo: Visione del film – La visione del film consente alle 160 ragazze di intraprendere un viaggio introspettivo per identificarsi nelle esperienze delle coetanee, per paragonare situazioni personali a quelle presentate e per proiettare i propri comportamenti in quelli dei protagonisti: strumento, quindi, per lo sviluppo di empatia e di conoscenza, per cambiare il comportamento grazie all’acquisizione di consapevolezza di sé. Il cinema, infatti, può incidere profondamente nei processi di apprendimento, può ispirare modelli, comportamenti, scelte e visioni del mondo che non solo rappresentano la vita ma la trasformano. Il documentario sarà dunque uno strumento formativo-pedagogico, fruibile in quanto film, ma anche maieutico, stimolatore di ulteriori riflessioni e narrazioni personali in ambito psicologico, di dibattiti e approfondimenti in ambito socio-politico.

Presentazione del film documentario e partecipazione ai Festival del Cinema – Il film documentario verrà presentato su scala nazionale tramite due eventi ufficiali, un’Anteprima a Roma e una Prima a Palermo. Le proiezioni saranno precedute da una conferenza stampa che vedrà la partecipazione del presidente dell’Associazione, del regista, degli attori protagonisti, degli psicologi, del cast artistico e tecnico e dei rappresentanti del Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale – Presidenza 14 del Consiglio dei Ministri. Tramite le principali piattaforme di iscrizione ai festival come Festhome, FilmFreeway, Film Festival Life, FFL Weekly e grazie alla sottotitolazione del film in lingua inglese e francese, il documentario sarà presentato nei più importanti Festival del Cinema nazionali e internazionali, avendo particolare attenzione per le kermesse dedicate ai giovani, come ad esempio il “Giffoni film Festival”.

Distribuzione del Documentario e del Manuale operativo per gli interventi formativi, attraverso l’uso di una piattaforma web per il download e lo streaming video on demand del film documentario, con accesso consentito a tutte le scuole secondarie di primo e di secondo grado della Sicilia, alle strutture di accoglienza delle ragazze madri e agli addetti ai lavori. Dalla piattaforma web è prevista inoltre la possibilità di scaricare il “Manuale operativo per gli interventi formativi” per consentire agli operatori, ai formatori e agli insegnanti di replicare l’intervento formativo basato sulla visione del film. Il Manuale disponibile in diversi formati, ne consente la consultazione indipendentemente dal dispositivo utilizzato: pdf, epub, epub3, mobi, ecc.

Intervento formativo nelle Scuole (100 ore) – Al fine di amplificare l’efficacia del docu-film come strumento di prevenzione della maternità precoce, di sensibilizzazione e di cambiamento dei comportamenti, la visione del documentario è stata prevista nell’ambito di una attività formativa più ampia, ideata specificatamente. Per tale ragione è previsto il coinvolgimento di 160 ragazze (suddivise in gruppi) delle 12 scuole secondarie di I e di II grado ubicate nei quartieri popolari della città (Zen, Vucciria, Brancaccio, Ballarò, ecc.), in un intervento che prevede: 1) visione del film e attivazione del gruppo; 2) laboratorio di educazione sessuale affettiva; 3) laboratorio sulle scelte di vita; 4) laboratorio sul confronto generazionale. Tali attività serviranno inoltre a mettere a punto un modello di sessione formativa standard per assicurare la replicabilità dell’intervento anche dopo la conclusione del progetto (Vedi “Manuale operativo per gli interventi formativi”). Vediamole nello specifico:

Laboratorio di educazione sessuale affettiva – Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, in Italia, l’età del primo rapporto sessuale si è abbassata a 13 anni, un’età nella quale soltanto lo 0,3% delle ragazze possiede una buona informazione sui temi della sessualità e dell’affettività. Il laboratorio, basato sulla prospettiva educativa socio-costruttivista e sul modello narrativo per l’educazione sessuale, si pone come obiettivo quello di riconoscere e attribuire il valore dell’affettività e della sessualità, grazie ad una narrazione fatta di parole semplici e immagini quotidiane. La partecipazione diretta degli studenti alle attività e ai giochi d’aula, consente inoltre di valorizzare la dimensione sociale della conoscenza. Gli argomenti trattati: i legami affettivi; il cambiamento del corpo nella pubertà e il rapporto con il proprio corpo; la reciprocità del rispetto di sé stessi e degli altri; essere figli ed essere genitori.

Laboratorio sulle scelte di vita – Un adolescente riflette a lungo sull’acquisto di un nuovo smartphone, consultando siti, amici ed esperti. Ma per le decisioni più importanti della vita (quelle che si prendono una sola volta e la cambiano per sempre) quanto tempo è disposto a investire? Con quali  competenze affronterà la scelta? Con chi si confronterà nel caso in cui decida di fare un figlio o di non utilizzare contraccettivi? Obiettivo del laboratorio è quello di promuovere l’acquisizione delle competenze alla base delle major life decision: 1) imparare a conoscere sé stessi; 2) costruire aspettative basate sulla raccolta di informazioni; 3) rendersi conto dei significati personali e dei limiti del proprio ragionamento; 4) considerare gli esiti possibili e valutare le loro probabilità. La metodologia del laboratorio vede l’impiego di metodi attivi, in grado di facilitare lo sviluppo di competenze attraverso la partecipazione e il confronto.

Laboratorio sul confronto generazionale – Educare all’affettività, alla sessualità e alla consapevolezza delle scelte di vita richiede una visione diversa e una messa in discussione delle tradizioni passate per riflettere sulle modalità più contemporanee di abitare il corpo, le relazioni e di vivere l’affettività, anche in virtù dei cambiamenti prodotti dalla tecnologia e dagli spazi di comunicazione virtuali. Il confronto fra gli stili di vita delle nuove generazioni e quelli dei propri genitori, mette in luce come, molti dei limiti comunicativi e le incomprensioni che vengono spesso sperimentati come frustranti nella relazione genitore-figlio, siano anche il risultato di cambiamenti sociali e culturali che impediscono, spesso, di indossare i panni dell’Altro e di accoglierlo nella sua irriducibile differenza affrontando le delicate questioni dello sviluppo della affettività, della sessualità e delle competenze alla base delle scelte di vita senza reticenze e tabù.

Relativamente invece alla redazione del “Manuale operativo per gli interventi formativi”. (100 ore), segnaliamo che il Manuale, rivolto ad insegnati, operatori e formatori che agiscono per promuovere la prevenzione della maternità precoce e contenente tutti i riferimenti teorici e le indicazioni metodologiche e operative per replicare la sessione formativa a scuola e in altri contesti, riporta le scene più significative del documentario e suggerisce spunti di riflessione rispetto alle tematiche principali; metodi attivi (role playing, giochi d’aula, ecc.) che possono ulteriormente facilitare l’acquisizione di nuovi modelli mentali, da trasferire nelle situazioni di vita quotidiane per promuovere il cambiamento: l’unfreezing cognitivo ed emotivo, l’apprendimento di nuovi comportamenti, il refreezing per l’integrazione e la generalizzazione dei nuovi apprendimenti.

Progetto “Assomigliami adesso” CUP J51E20000440008, avviso pubblico “Giovani per il sociale 2018”. Cofinanziamento di € 144.000 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universale .

Eleonora Francese

L’educazione sessuale

La sessualità, che può essere definita, in senso lato, come il rapporto che ogni individuo ha con il proprio corpo e con quello dell’altro, è qualcosa di assolutamente naturale. Nonostante ciò, soprattutto tra la fascia di popolazione più giovane, l’informazione sui temi relativi alla sessualità è estremamente limitata. Questo dipende da una carente e talvolta assente educazione sessuale, tanto a livello familiare quanto scolastico.